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Alimentazione e trattamento dell’insonnia

Se è vero che, nei periodi in cui è richiesta una maggiore attività intellettiva, è possibile adoperare alcune soluzioni alimentari che sostengano e stimolino la vigilanza mentale, è anche vero che si possono adoperare delle soluzioni alimentari che favoriscano il riposo e aiutino a combattere l’insonnia e le alterazioni del ritmo sonno/veglia.

Le persone che soffrono di insonnia possono favorire il riposo serale grazie all’utilizzo di tre principali componenti ritenute sedative:

  • Triptofano: carboidrati, latte e banana
  • Potassio: zucchine, patate, agretti e banana.
  • Calcio: una delle principali fonti animali di calcio sono le vongole (il calcio delle vongole è facilmente biodisponibile), latte, alici, latticini, crostacei e polipo. I cavolfiori, i pinoli, le mandorle e i ceci sono invece una delle principali fonti vegetali.

Di conseguenza conviene evitare gli alimenti irritanti per il sistema nervoso, tra i quali tutti quelli che stimolano la tiroide come: pesce, carni rosse, il sedano, le crucifere, i cavolfiori e gli alimenti che stimolano il surrene come sale, carni rosse, uovo sodo anche per la loro implicazione glicemica. Lo stimolo surrenalico infatti si traduce in un aumento della glicemia.

Continueremo ad evitare allora pasti troppo ricchi di zuccheri, combustibile principale del sistema nervoso centrale, per non dover affrontare squilibri glicemici notturni. In alcuni casi va evitata la frutta, sostituita con doppia verdura o comunque meglio preferire la frutta cotta che la frutta cruda. Di utilità anche aglio, salvia e basilico, neurosedativi.

Sconsigliata la vitamina C, stimolante e quindi eccitante, peperoni, peperoncino, kiwi e agrumi. I formaggi sono utili, ma evitare i formaggi troppo stagionati.

Per gentile concessione della Dottoressa Anna Brognoli