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Il reflusso gastroesofageo dei neonati

Il reflusso gastroesofageo consiste nel passaggio del contenuto dello stomaco nell’esofago, con evidenza di vomito o rigurgiti.

Questo è un fenomeno molto frequente nei neonati. I motivi principali sono innanzitutto la loro alimentazione che è prevalentemente liquida e anche il fatto che stanno quasi sempre in posizione sdraiata; nei neonati inoltre c’è una immaturità del cardias. Il cardias è la valvolina che collega lo stomaco all’esofago e che ha proprio il compito di impedire la risalita di cibo dallo stomaco.

Questo disturbo tende a diminuire e scomparire in molti casi quando si passa a una alimentazione solida e il bambino comincia a stare più spesso seduto o in posizione eretta.

Nel frattempo però è bene aiutare il bimbo ad affrontare questa fase di difficoltà e il trattamento osteopatico si è dimostrato un valido supporto.

Infatti, grazie al suo approccio delicato, riesce ad andare a individuare tensioni nate durante il parto o nella vita intrauterina. L’osteopatia può così aiutare il piccolo intervenendo su diverse strutture: sulla base del cranio allentando la compressione sul nervo vago; sulla colonna dorsale in mezzo alle scapole, zona che va ad innervare lo stomaco; può andare ad agire direttamente sull’addome con manipolazioni delicate che rilasciano la parete gastrica, la parte bassa dell’esofago e il diaframma.

Insieme ai trattamenti osteopatici si consiglia di abbinare piccoli accorgimenti quali: allattare il bambino tenendolo in una posizione più verticale o di non metterlo sdraiato appena finita la poppata; fare di tanto in tanto una pausa durante la poppata; tenere il bambino, invece che sdraiato nella culla per lungo tempo, maggiormente in posizione verticale e quindi in braccio o in fascia.

Tutto questo permetterà di migliorare notevolmente il problema, accompagnando il bimbo alla risoluzione del suo disturbo e a non costringerlo ad anticipare la sospensione dell’alimentazione liquida in sostituzione di quella solida.

Per gentile concessione della Dottoressa Flavia Di Cagno.