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Multidisciplinarietà e osteopatia

Dopo aver analizzato i limiti di un approccio alla salute non multidisciplinare e aver compreso come tale concetto viene interpretato dalla nostra clinica, ci poniamo la seguente domanda: può bastare quindi una professione per un lavoro sulla salute?

Può bastare nella misura in cui il primo accesso alla problematica è risolutiva, tenendo conto che l’osteopatia è a sua volta una terapia che ha come caratteristica fondamentale l’osservazione del paziente nella sua globalità e non della mera patologia o disturbo. Nel suo operato terapeutico non insegue ciò che non funziona bensì fomenta, amplifica quei meccanismi legati alla Salute che portano all’autopoiesi, ovvero, alla capacità dei sistemi complessi di provvedere autonomamente alla propria regolazione.

In campo osteopatico comunque vorremmo eliminare ad ogni modo il problema legato all’errore del professionista e dell’approccio rafforzando il concetto di multidisciplinarietà anche all’interno della stessa professione (in questo caso l’osteopatia) facendo collaborare per ogni caso clinico, più professionisti con più approcci.

In concreto vogliamo proporre un lavoro integrato tra diversi professionisti che lavorino con i due principali approcci della disciplina (movimento permesso e presente). Questo percorso verrà seguito dalla supervisione di un osteopata più esperto , che si confronterà con il team costantemente, per apportare aggiustamenti alla terapia nel caso in cui ci dovessero essere delle criticità, ed integrerà eventualmente con il supporto di altre specializzazioni.

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Perché è meglio più professionisti anche nello stesso campo terapeutico?

Perché l’osteopatia oltre che essere una filosofia e una scienza è soprattutto un’arte che si esprime attraverso le mani e che è legata alle abilità e alle mancanze dell’operatore. Con il tempo ogni professionista cerca di replicare ciò che gli permette di stare maggiormente in comfort terapeutico in relazione alle proprie attitudini, portando cosi , la propria pratica al minor dispendio energetico per la massima soggettiva resa. Nel tempo poi la nostra professione ha subito molte frammentazioni che seppur in alcuni casi hanno migliorato la nostra conoscenza , in altri casi l’hanno limitata. 

Nel nostro centro vorremmo far dialogare di nuovo queste “divisioni” , sfruttandone i potenziali e limitandone gli errori e le interpretazioni metodologiche.  

In questo modo si ottiene:

  1. Maggiore efficienza diagnostica considerata la presenza di almeno 3 osteopati e 2 approcci 
  2. Maggiore efficienza terapeutica per le seguenti ragioni:
  • Perché sarà una terapia costruita sulla convergenza diagnostica dei diversi professionisti 
  • Perché ci sarà un’individualizzazione del lavoro
  • Perché ci sarà la possibilità di beneficiare degli effetti terapeutici di entrambi gli approcci 
  • Perché si sfrutteranno le abilità palpatorie di più persone e di più approcci

3. Maggiore sicurezza per i pazienti perché tutto il lavoro sarà monitorato da un professionista senior e con più esperienza. 

Concludo con questa citazione di Einstein:

“Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei”

Dott. Marco Corvino