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IL MOVIMENTO: DALLA DEFINIZIONE ALLA SUA OSSERVAZIONE

La parola “movimento” è ben conosciuta ed utilizzata nella nostra quotidianità.

Con il termine movimento, comunemente si intende uno spostamento da un luogo all’altro, ma ritengo che questa definizione sia un po’ riduttiva.

Per noi che lavoriamo nel mondo della salute il movimento è la capacità del sistema corporeo di esprimere in modo fluido un gesto. Questo ci permette di indicare quanto i sistemi siano coerenti e stiano lavorando armonicamente tra loro, quanto esprimano il loro grado di salute.

Nella prima infanzia, nella fase che si chiama “periodo Neuromotorio”, i neonati/bambini perfezionano i loro movimenti nello spazio e per noi osteopati diventa fondamentale osservare ed eventualmente valutare i movimenti che risultano meno armonici o integrati con i vari apparati. Questo non solo ci permette di considerare quali siano le strutture articolatorie che si muovono con meno armonia, ma ci permette anche di valutare le funzioni che con l’età verranno perfezionate.

È importante ricordare che, attraverso il movimento, svolgiamo diverse funzioni fondamentali che ci permettono di relazionarci con il mondo circostante.

Faccio qualche esempio pratico:

  • conosciamo l’ambiente a più velocità: dallo strisciare al correre al saltare…
  • muovendo e articolando adeguatamente la lingua e le labbra generiamo e produciamo suoni
  • comunichiamo il nostro stato d’animo attraverso la mimica facciale
  • gesticoliamo ed iniziamo ad avvicinare ciò che ci circonda. Pensiamo ad un bambino che indica un oggetto e l’adulto glielo porge
  • ci permette di arrivare a funzioni più sofisticate e mature come leggere (il movimento degli occhi sulla riga di lettura) e scrivere (il movimento armonico della mano sul foglio)

Il tutto è reso possibile dall’integrazione e maturazione dei centri neurologici per effetto anche delle stimolazioni ambientali e dell’interesse del piccolo.

Questo solo per dire che il movimento di per sé è uno “strumento” semplice che abbiamo a disposizione, ma molto utile per investigare come si muove una persona durante il giorno nel suo spazio in relazione agli altri.

Attraverso i trattamenti osteopatici valutiamo quali siano le strutture più limitate nei loro range di movimento ed integriamo i vari sistemi affinché possano esprimere al meglio l’”atto motorio” necessario e funzionale.

Avremo modo di approfondire con altri articoli le varie tappe del movimento, per offrire un quadro d’insieme partendo dalla fase neuromotoria e per arrivare a sviscerare tutte le altre funzioni.

Dott.ssa Daniela Stucchi