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4 disturbi neonatali da non ignorare: i consigli dell’osteopata

Capire i bambini e i loro bisogni non è sempre facile, soprattutto durante i primi mesi di vita. Per questo motivo spesso si sottovalutano o non si riconoscono alcuni segnali che potrebbero essere indicatori di disagio e disturbi più profondi. In tali situazioni, dopo aver consultato il pediatra per accertarsi che non si tratti di patologie da curare con la medicina tradizionale, l’osteopatia può rivelarsi un prezioso alleato.

Scopriamo insieme quali sono i 4 campanelli d’allarme da non ignorare e in che modo l’osteopatia può essere d’aiuto:

Il pianto

Il neonato ha un solo modo di manifestare disagio: il pianto. Ogni volta che il pianto assume delle caratteristiche di inconsolabilità, è necessario prendere in considerazione il fatto che ci possano essere dei disturbi o una malattia. Una volta escluso dal pediatra qualsiasi situazione patologica da affrontare con la medicina tradizionale, l’osteopatia può intervenire a tutto campo!

Il movimento

Il neonato ha una mobilità ancora immatura e dominata dai riflessi, per cui non è facile intuirne la normalità: di base è necessario prestare attenzione all’utilizzo, durante il movimento dei 4 arti. Essi dovrebbero, nella loro mobilità apparentemente caotica, mostrare una certa simmetria: se si notasse che un arto si muove meno degli altri, dovrebbe suonare un campanello d’allarme.

Lo stesso vale per la rotazione della testa: deve essere simmetrica. La rigidità o la tendenza del neonato ad inarcare la schiena con troppo vigore non è mai un buon segno, cosi come il sollevamento della testa quando il neonato viene messo prono. Se nelle prime settimane tiene su la testa, non significa che il bimbo è bravo e forte o “avanti”, è forse un po’ troppo tonico! Essere troppo tonico significa rigidità, e la rigidità non è mai una buona compagna per qualsiasi tipo di attività motoria o di crescita.

Anche in questi casi, con il consenso del pediatra, l’osteopatia può essere di grande aiuto, specialmente con l’approccio al cranio, la cui funzione “biomeccanica “ è fondamentale per il sistema nervoso centrale stesso, per la sua componente periferica (nervi cranici), e per il sistema nervoso periferico.

L’apparato gastroenterico

La presenza di coliche a volte è considerata “normale”. Ma perché non provare a rendere il transito intestinale più fisiologico?
Le coliche sono dei disturbi frequenti, ma se si manifestano troppo spesso o tendono a cronicizzare, bisogna provare a capire cosa le innesca. Sempre in accordo con l’assistenza medica del bimbo, si può inquadrare la funzione gastroenterica sotto un profilo funzionale e ricorrere all’osteopatia per un approccio manuale delicato indolore ed estremamente efficace.

Il sonno

Il sonno è fondamentale per il nostro benessere. Il bimbo spesso va incontro a disturbi del sonno veri e propri, le cui cause sono innumerevoli. Una volta però compreso che non si tratta di fame, non ci sono coliche e non c’è una malattia in corso, allora l’osteopatia può fare la differenza.
Il trattamento osteopatico, qualsiasi esso sia, ha come filo conduttore quello di portare tutto l’organismo in una condizione che molti di noi chiamano “neutra”. Una condizione di rilassamento che favorisce la rigenerazione, processo che accade normalmente durante il sonno. Ci capita molto spesso di trattare neonati che i genitori portano in studio per altri disturbi e avere, come primo risultato, un miglioramento nella qualità e nella durata del sonno. Vale quindi la pena osservare bene il ciclo del sonno del bambino e, se non corretto, passare all’osteopatia!