Blog

SISTEMA-UDITIVO

Il sistema uditivo nei bambini da 0 a 3 mesi

Il sistema uditivo inizia la sua formazione intorno alla 10 settimana di gravidanza, è funzionante alla 24 settimana e arriva a completa maturazione nel secondo anno di età.

Durante la vita in utero, intorno al 5/6 mese, il feto inizia a percepire suoni sia proveniente dal corpo della mamma (battito cardiaco, respiro, rumori digestivi) sia dal mondo esterno.

Questo permetterà al bambino di sviluppare già una “memoria uditiva”, la voce della mamma è quella più riconosciuta sia per la stretta vicinanza, sia perché ha una doppia via di trasmissione: quella aerea e quella intracorporea. 

Alla nascita quindi l’udito risulta essere già ben sviluppato e il bambino è in grado sin da subito di riconoscere il suono della voce della mamma e dei familiari stretti.

In presenza invece di stimoli forti, non conosciuti, il bambino sussulta e “si spaventa” per l’attivazione del riflesso di Moro, allargando le braccia con un movimento improvviso associato spesso a pianto. 

In queste situazioni è sufficiente offrire un contatto al bambino per riuscire a calmarlo. Verso il 5-6 mese questo riflesso inizia a scomparire.

Verso il 2 mese il bambino inizia a tollerare differenti tonalità di suono.

A 3-4 mesi, grazie anche all’interazione con gli altri sensi, inizia a ruotare il capo verso uno stimolo sonoro e ad osservarlo. In questo periodo compare il sorriso spontaneo e può presentarsi una volta percepiti voci o suoni familiari.

Linguaggio e udito, nel corso dello sviluppo, andranno ad influenzarsi vicendevolmente. 

È molto importante, quindi, valutare l’integrità e la funzionalità del sistema udito per poter permettere al bambino anche di esprimersi in maniera coerente alle sue capacità.

Quando e come si valuta l’udito nel bambino?

Il primo controllo della funzionalità uditiva viene effettuata subito dopo la nascita direttamente in ospedale. Prima delle dimissioni vengono controllate le otoemissioni acustiche, tramite la registrazione del percorso dello stimolo sonoro all’interno del cervello. Questo test viene eseguito durante il sonno spontaneo del neonato e valuta la presenza di eventuali sordità congenite. 

I deficit uditivi lievi o unilaterali vengono riconosciuti generalmente nel periodo dell’età scolare.

Mentre i deficit più gravi vengono diagnosticati entro i 2 anni di età. 

Come stimolare il sistema uditivo?

Per favorire lo sviluppo uditivo del bambino è utile esporlo a suoni differenti, variando la tonalità e il volume, in base a ciò che viene tollerato.

Raccontargli quello che accade, descrivere ciò lo circonda, interagire con lui, cantare, parlare a bassa voce sono tutte modalità che vanno a stimolare non solo l’udito ma aiutano anche la componente relazionale. 

La musica, sia in gravidanza che dopo la nascita, è un ottimo strumento per lo sviluppo uditivo, cognitivo ed emotivo. Studi hanno infatti dimostrato che il neonato reagisce alla musica in maniera molto simile all’adulto, poiché sono già presenti aree specializzate per l’elaborazione della musica (*).

 

(*) (Musica e cervello nei primi giorni di vita Attivazione specifica per la percezione della musica nei neonati; Maria Cristina Saccuman et al.; 2011)